Il filosofo di campagna, libretto, Milano, Ghislandi, 1755

 IL FILOSOFO DI CAMPAGNA
 
 
    Dramma giocoso per musica da rappresentarsi nel Regio Ducal teatro di Milano nell’autunno dell’anno 1755, dedicato a sua altezza serenissima il signor duca di Modena, amministratore e capitano generale della Lombardia austriaca, eccetera, eccetera, eccetera.
    In Milano, per Carlo Ghislandi, con licenza de’ superiori.
 
 Altezza serenissima,
    due stimoli efficacissimi ci hanno indotto a consagrare all’altezza vostra serenissima il presente giocoso dramma, l’uno si è il sapere il genio suo portato ad accogliere ed amare tutto ciò che la virtù e le bell’arti propongono all’animo per onesto e vantaggioso trattenimento, l’altro perché speriamo dalla benignità di vostra altezza serenissima il vantaggio d’una protezione che il ponga a coperto d’una rigorosa censura; ed in seguito siamo sicuri prenderà questo per la grandezza di chi lo protegge que’ vantaggi di stima che non potrà acquistare per l’innabilità di chi lo rappresenta. Queste considerazioni ci hanno fatto superare ogni altro riguardo che dovea rattenerci dal presentarci innanzi con sì picciolo e fiacco tributo. Confessiamo il vero all’altezza vostra serenissima che più volte peccammo di superbia in pensando a così grande elezione e ne andiamo tuttora così ambiziosi che le lingue de’ malevoli non ne potranno giugnere a tanto di farci pentire di una colpa sì bella.
    Restringeremo adonque queste righe ad una sola riverentissima supplica, acciocché si degni la magnanima generosità di vostra altezza serenissima aggradire questo nostro giusto dovere d’umilissima rassegnazione in testimonio di quell’ossequiosissimo rispetto che ne dà gloria nell’essere di vostra altezza serenissima umilissimi, divotissimi ed obligatissimi servidori.
 
    Francesco Caratoli e compagni
 
 
 PERSONAGGI
 
 PARTI SERIE
 
 EUGENIA figlia nobile di Tritemio
 (la signora Giovanna Baglioni)
 RINALDO gentiluomo amante d’Eugenia
 (la signora Violante Masi)
 
 PARTI BUFFE
 
 NARDO ricco contadino detto il Filosofo
 (il signor Francesco Baglioni)
 LESBINA cameriera in casa di don Tritemio
 (la signora Clementina Baglioni)
 DON TRITEMIO cittadino abitante in villa
 (il signor Francesco Coratoli)
 LENA nipote di Nardo
 (la signora Anna Zanini)
 CAPOCCHIO notaro della villa
 (il signor Giacomo Caldinelli)
 
    La musica è del signor Baldassare Galupi detto il Buranello.
 
 
 MUTAZIONI DI SCENE
 
    Nell’atto primo: giardino; bosco con casa rustica; camera con porte.
    Nell’atto secondo: camera; bosco con casa rustica; camera suddetta.
    Nell’atto terzo: bosco con casa rustica suddetta.
    Il vestiario è di nuova e ricca invenzione del signor Domenico Grazzioli detto Guastala veneto.